05
Set
La frutta a guscio? Un cibo da consumare con parsimonia, era il sapere comune fino a poco tempo fa. Negli ultimi anni però, questa credenza popolare è stata smentita: numerosi studi hanno riportato i benefici dei semi più buoni che esistano. Proprio in questi giorni è arrivato l’ultimo studio sulle noci. Il Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) ha dimostrato che consumare noci attiva un’area del cervello che controlla la fame, ma anche il desiderio, frenando gli eccessi e stimolando scelte più sane.
Le noci, secondo la recente ricerca, oltre a contenere numerosi elementi nutritivi preziosi, hanno infatti anche un impatto neurocognitivo. Ricche di sali minerali, come magnesio, potassio e calcio, fonte di vitamine, e in particolare la E anti invecchiamento, sono anche un ottimo fornitore di proteine, cosa che le rende preziose per la dieta vegetariana e vegana.
Le noci dispongono anche di acidi grassi omega 3, i grassi “buoni” che contribuiscono ad abbassare il colesterolo e proteggono dalle infiammazioni. Infine contengono anche acido ellagico, un antiossidante e antiproliferativo, dunque con effetti anti cancerogeni, presente anche in lamponi, fragole, mirtilli rossi e bacche di goji.
“Sapevamo che la gente dice di sentirsi piena quando mangia le noci”, dice Olivia M. Farr, uno degli autori della ricerca, “ma è stata abbastanza sorprendente avere l’evidenza di un effetto sul cervello”.
In genere pensiamo al cibo come nutrimento, non come qualcosa che agisce sul nostro comportamento, ma la risonanza magnetica ha fornito risultati convincenti.
Gli scienziati hanno arruolato 10 volontari obesi ricoverati nella clinica, e hanno potuto così tenere sotto controllo la loro dieta. Durante la prima sessione dell’esperimento, ricevevano snack contenenti 48 grammi di noci (circa 10), la dose raccomandata dalla American Diabetes Association. Nella seconda gli veniva invece offerto un fake, con sapore simile ma senza noci. Già in questa fase, durante la prima sessione, riportavano di avere meno fame.
I partecipanti sono stati poi sottoposti a risonanza magnetica mentre vedevano immagini di cibo desiderabile ma poco sano, e viceversa (in particolare verdure). Solo quelli che avevano mangiato noci rivelavano attività nella zona destra del lobo dell’insula. Secondo i neuroscienziati questa parte è stata a lungo sottovalutata e solo ora emerge la sua importanza sulle caratteristiche specifiche dell’uomo. L’insula si trova nascosta tra il lobo frontale e il lobo temporale e ha influenza su funzioni legate all’emotività, alla autoregolazione del corpo e all’autoconsapevolezza.
I partecipanti che avevano mangiato noci stavano più attenti al cibo proposto nelle immagini, e rispondevano maggiormente a quello più salutare rispetto a quello più desiderabile.
“Abbiamo trovato uno strumento per analizzare il cervello umano e abbiamo risultati biologici e in futuro speriamo possa servire a capire come la gente risponde in modi diversi al cibo, ma anche come aiutare a perdere peso”, ha detto Christos Mantzoros,direttore del Human Nutrition Unit at Beth Israel Deaconess Medical Center.
Le noci sono speciali perché agiscono sul cervello, ma benefici si hanno anche consumando mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli, noci macadamia, anacardi. Contrariamente a quanto si pensa, questi semi non fanno ingrassare, ma anzi aiutano a mantenere il peso forma, grazie al contenuto di grassi insaturi che vengono metabolizzati velocemente e non vanno ad accumularsi nelle masse di grasso.
Non solo: uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che inserire nella nostra dieta giornaliera una moderata quantità di nocciole, mandorle, noci, arachidi o pistacchi allunga la vita riducendo del 29% il rischio di malattie cardiovascolari e dell’11% il rischio di tumore. La dose quotidiana ideale? 30-70 grammi al giorno. Ma anche di più non crea particolari problemi.